ACCUS ASSOCIAZIONE

Anno Gramsciano 2017

Sviluppi pedagogici e proposte didattiche

“È ormai un dato di fatto acquisito: Antonio Gramsci, insieme a Croce e Gentile, è la figura più rilevante del pensiero italiano del XX secolo, ed è oggi l’autore italiano più conosciuto e più tradotto nel mondo: in Europa come in Asia, negli Stati Uniti e specialmente nell’America del Sud, dove da tempo la sua opera conosce una fortuna straordinaria. ”

Michele Ciliberto

Il materiale raccolto tra il Maggio e il Settembre 2017, anno dell’80imo anniversario dalla morte di Antonio Gramsci, da parte del comitato di redazione dell’associazione ACCuS – Associazione per la Cooperazione Culturale in Sardegna, consiste in 10 video interviste a importanti studiosi e pensatrici, attivisti ed esponenti del mondo politico noti a livello  nazionale e internazionale che, per questa occasione, hanno esposto non solo il risultato dei propri studi sul pensatore nostrano ma hanno indicato alcuni possibili sviluppi delle categorie analitiche del pensiero gramsciano come chiave di volta per la comprensione del mondo contemporaneo.
Gli interventi sono stati raccolti tra Cagliari e Parigi, alcuni sono dunque sottotitolati, secondo il format delle ted conference, ogni intervento dura al massimo 20 minuti e ha come intento quella di condurre non tanto un’analisi storico-filosofica del pensiero gramsciano ma di metterne in luce bensì l’attualità delle sue categorie di pensiero, gli sviluppi e sopratutto gli usi di Gramsci, in ambito filosofico ma anche sociologico, geopolitico ed economico.
E’ quindi un Gramsci inedito quello che possiamo leggere in queste interviste, si tratta di un’analisi del suo pensiero estremamente innovativa e feconda, problematica e argomentata che lo rende uno strumento complesso e di grande valore in ambito didattico, e non solo.
Data la densità delle problematiche avanzate da ogni relatore, la scheda per ogni intervista presenterà una rosa di possibili spunti a livello lessicale, analitico e morfologico, perché all’approfondimento del contesto filosofico e storico di appartenenza, ad esempio la nozione di egemonia nell’Italia degli anni ’20, si correli l’apertura di una problematizzazione in senso geografico e storico. La stessa sorte dei suoi Quaderni, scritti durante la sua permanenza in carcere, pubblicati secondo l’edizione stabilita da Togliatti prima, per poi segnare il valico nella storia del PCI nel ’75, e che, ripubblicati nel 2017 in un’edizione integrale, sono lo specchio di un pensiero poliedrico capace di attraversare i decenni.
Se di Gramsci vogliamo ancora parlare, non solo in ambito accademico, si devono mettere in luce gli slittamenti di significato che le nozioni da lui avanzate hanno subìto in relazione alle torsioni geografiche e storiche della contemporaneità. Senza dubbio nonostante la diversificazione degli approcci e dei contesti di provenienza degli intervistati, ciò che emerge è il profilo di un pensatore che è diventato nei contesti più disparati un punto di riferimento, un incubatore di pensiero critico, fonte di ispirazione per pratiche politiche ai quattro angoli del globo.
Come si potrà evincere dall’elenco di seguito riportato, gli intervistati si contraddistinguono per essere delle figure chiave nel mondo del sapere e pensatori attivi nel proprio contesto, fondatori di realtà di incontro e scambio di conoscenze che hanno un peso specifico nel dibattito nazionale ed internazionale, in questo incarnano una delle principali nozioni ed eredità del Gramsci non solo studioso, ma attivo protagonista della vita politica del suo tempo, non solo come intellettuale ma partigiano delle sue idee fino a pagarlo col prezzo più alto.

La nostra finalità, sulla scia della nozione di cultura sviluppata dal pensatore sardo, è quella di definire dei punti di incontro, degli spazi di discussione sulla realtà contemporanea volta ad una maggiore comprensione e una presa di posizione all’interno dell’intrico geopolitico nel quale ci troviamo, anche da parte dei più giovani.
Di ciascun intervento verranno isolati alcuni punti salienti che potrebbero essere utili non solo per una comprensione adeguata dell’intervento in questione ma anche per un approfondimento interdisciplinare che potrebbe essere molto utile per i ragazzi interessati a fare una tesina a partire dagli argomenti affrontati. L’attualità caleidoscopica delle categorie critiche del pensiero gramsciano si presta infatti ad un’analisi che spazia dalla storia alla filosofia, dalla geografia all’economia. Ci proponiamo dunque di tracciare un’intersezione e attraversamento del suo pensiero in senso multidisciplinare ma anche di attuare un focus specifico sulla terminologia utilizzata, e sugli slittamenti sintattici e morfologici delle nozioni sviluppate dal pensatore. Tale magma critico dovrà poi essere ulteriormente sviluppato nel piccolo apparato bibliografico indicato per ogni intervento.
Le indicazioni a supporto non sono esaustive ma sono state costruite nell’ottica di un giovane non specialista nell’argomento e sulla reperibilità dei materiali, preferibilmente in lingua italiana. L’approfondimento dei ragazzi sarà poi l’occasione, con la pubblicazione dei Quaderni per poi dotare gli interventi prodotti di un apparato critico più esaustivo e maggiormente sistematico.

Dottore di ricerca in Antropologia Sociale presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. Collabora con le principali associazioni gramsciane e ha ideato, insieme ai professori Patrizia Manduchi e Mauro Pala, il GramsciLab -Laboratorio di studi internazionali gramsciani, dell’Università di Cagliari. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di scienze sociali e delle istituzioni della stessa Università.

“Le categorie analitiche del pensiero di Gramsci in relazione alla crisi del mondo attuale: Egitto, Tunisia e Siria.”

Lessico:

  • Rivoluzione/Rivolta;
  • Società civile; Egemonia;
  • Scontro di civiltà;
  • Cultural studies/Post colonial studies;
  • Umanesimo della convivenza.

Nodi concettuali:

  • Come la società e la realtà possono essere trasformate? Il ruolo dei giovani, il ruolo del partito, la lotta di classe.
  • Il fallimento della “primavera araba”: chiedevano “pane libertà e dignità” e si sono ritrovati a gestire una “controrivoluzione”.
  • Società civile ed Egemonia: il ruolo degli intellettuali.

Orizzonti:

  • Il terrorismo e il problema della sicurezza: che peso specifico hanno nella gestione delle dinamiche geopolitiche tra Europa, State Uniti e mondo arabo?
  • Lo “scontro di civiltà”: quale può essere il ruolo dell’intellettuale per una soluzione di convivenza? Dopo la morte di Giulio Regeni, giovane ricercatore al Cairo, quale ruolo può avere il mondo accademico nella gestione di conflitti politici?
  • La questione meridionale: può tale categoria essere utile per comprendere i rapporti tra le due sponde del Mediterraneo?
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Bibliografia:

  • Casa Gramsci, a cura di Alessandra Marchi e Antonella Sanna, edizioni ISKRA, Ghilarza 2012.
  • Al-thawra mustamirra: la rivoluzione continua. I movimenti d’opposizione egiziani tra successi e sconfitte, in Patrizia Manduchi (a cura di), I movimenti giovanili nel mondo arabo mediterraneo. Dalle indipendenze nazionali a oggi, Carocci 2015, pp.153-186.
  • « La sponda sud del Mediterraneo e il capitalismo globale », in Critica Marxista, edizioni Dedalo, Bari 2015, pp.57-64, scaricabile da edu.
  • « La rivoluzione delle piazze in Egitto », in L’Africa nella globalizzazione, vol. 4 dei Quaderni della “Solidarietà e diritti-Fondazione Luca Raggio”, a cura di G. Scroccu, Aipsa edizioni 2013, pp. 57-72, scaricabile da edu.
  • « La Francia e l’islamofobia », Jura Gentium. Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale, pubblicazione on-line, http://www.juragentium.org/topics/islam/it/marchi.htm.
  • « Gihâd del corpo, gihâd dell’anima”, in P. Manduchi (a cura di), Dalla penna al mouse. Gli strumenti di diffusione del concetto di gihâd, Franco Angeli, Milano, pp.55-100. scaricabile da academia.edu.
  • Rivista Internazionale di Studi su Antonio Gramsci, Mucchi editore.

Pastore di professione, a capo del Movimento dei pastori sardi (MPS).

Il movimento dei pastori sardi (MPS): una risposta anti europeista alla questione meridionale.

Lessico:

  • La Questione agraria e meridionale
  • Resistenza e analisi del sociale
  • Lotta di classe e spontaneismo

Nodi concettuali:

  • La resistenza attiva nei confronti delle politiche europee e regionali.
  • Il movimento dei pastori sardi e le manifestazioni.
  • Il ruolo della tradizione e dei saperi nel presidio del territorio.

Orizzonti:

  • Come sarebbe stata la Sardegna se Gramsci invece che andare a Torino fosse rimasto in Sardegna?
  • E’ possibile pensare una politica agricola per cui vigano regole differenti rispetto a quelle della normativa europea?
  • Sarebbe fruttuoso un coordinamento della pastorizia nel Mediterraneo? Che ruolo acquisirebbe la cooperazione?
  • Rispetto alla problematica dello spopolamento che ruolo attribuire alla pastorizia e alle attività agricole?
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Ordinario di Filosofia del linguaggio all’Università di Palermo, vincitore del premio Viareggio nel 2012 con il libro I due carceri di Gramsci (Donzelli). Nel 1979 in Lingua, intellettuali, egemonia in Gramsci aprì una nuova frontiera del dibattito sulla relazione tra il Gramsci studioso di letteratura e il Gramsci pensatore politico, in particolare come la provenienza dagli studi universitari di glottologia della nozione gramsciana di egemonia.

Gramsci, le sue parole e lo studio critico della letteratura.

Lessico:

  • comunismo liberale crociano
  • socialismo, comunismo, liberalismo
  • marxista-leninista

Nodi concettuali:

  • Nel 1937 Togliatti dichiara “Gramsci era una seguace di Stalin”, a partire dall’analisi del rapporto Gramsci-Togliatti, possiamo parlare di uno specifico storico nel “comunismo di Gramsci”?
  • Come leggere i Quaderni, “il diario di bordo lo zibaldone”, le sue riflessioni? E sopratutto come considerare il buco nella biografia intellettuale tra il ’35 e il ’37?
  • Il rapporto con Tania, la cognata, il suo ruolo e le lettere.
  • Il rapporto di Gramsci con la censura, fascista e sovietica.
  • La confessione nei regimi totalitari.
  • La rivoluzione russa, il fallimento del sogno: I dissidenti in Unione Sovietica.

Orizzonti:

  • “Una parola è come un capello, un cappello può coprire teste diverse. A noi interessano le teste, dunque cosa indicano le parole?”
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Bibliografia:

  • Gramsci e Pirandello: dal dialetto alla dialettalità. “Le Forme e la Storia”, pp. 348-367. ISSN: 1121-2276, 1982.
  • Studio del linguaggio e teoria gramsciana. In: AA. VV.. Oltre Gramsci con Gramsci. pp. 167-175, Roma: Editori Riuniti, 1987.
  • Gramsci and Wittgenstein: an intriguing connection, in A. Capone (ed.), Perspective on language use and pragmatics, Lincom Europa, Muenchen, pp. 285-319.
  • The Linguistic Roots of Gramsci’s Non-Marxism, in P. Ives, R. Lacorte (eds), Grams\ci, Language, and Translation, Lexington Books, New York, Toronto 2010.
  • Le radici linguistiche del liberalismo gramsciano, in Gaspare Polizzi (a c. di), Tornare a Gramsci, Avverbi Edizioni, Roma 2010.
  • I due carceri di Gramsci. La prigione fascista e il labirinto comunista, Donzelli, Roma.
  • L’enigma del quaderno. La caccia ai manoscritti dopo la morte di Gramsci, Donzelli, Roma.
  • Premio Iglesias (1981) per il saggio Lingua, intellettuali, egemonia in Gramsci, Laterza 1979.
  • Premio Minturnae (2012) per il saggio I due carceri di Gramsci, Donzelli 2012.

Ordinario di Letterature comparate presso l’Università di Cagliari, co-fondatore del Gramsci Lab, punto di riferimento per quanto riguarda il panorama anglosassone.

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Professore Associato all’Università di Cagliari dal giugno 2006 in Storia dei Paesi islamici, attualmente insegna Mondo arabo contemporaneo nel corso di Laurea di Relazioni Internazionali e Lingua Araba I presso il corso di Laurea in Scienze Politiche. Responsabile scientifico dal 2014 del GramsciLab, Laboratorio di studi internazionali gramsciani; fra i suoi ambiti di ricerca più recenti, il pensiero politico contemporaneo nel mondo arabo, i movimenti di dissenso politico, in particolare studenteschi, il pensiero fondamentalista.

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Attivista marocchino, dottorando Università di Parigi 3 con una tesi sulla jihaad.

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Esponente storico della DC in Sardegna, consigliere comunale e sindaco del suo paese natale (1952), consigliere e assessore provinciale di Sassari (1956), consigliere regionale per cinque legislature (1961-1983), più volte assessore dal 1963 (Rinascita, Industria, Sanità); venne eletto tra il 1972 ed il 1980 per ben sette volte presidente della Regione Sardegna, nel 1983, diventa deputato nazionale con la DC, carica che ha mantenuto fino al 1994. Presidente della provincia di Sassari per la coalizione di centrosinistra dal 1995 al 2000. Dal maggio del 2006 è consigliere comunale nel Comune di Benetutti e anima del movimento politico Democrazia Federale.

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Attivista marocchino, dottorando a Parigi.

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Rettore dell’Università di Tunisi e segretario generale di UniMed, il network delle Università del Mediterraneo, nonché Promotore del Premio Nobel per la Pace 2015 al “Quartetto Nazionale del Dialogo Tunisino” costituito dai rappresentanti delle organizzazioni insignite del Nobel per la Pace 2015 per aver favorito il dialogo tra le forze politiche negli  anni delle tensioni politiche che ancora caratterizzano l’area nordafricana.

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Professore Ordinario di Storia contemporanea dell’Università di Cagliari, componente del Comitato scientifico e della redazione della rivista di studi storici “Archivio sardo del movimento operaio, contadino e autonomistico”, direttore della Fondazione “Istituto storico Giuseppe Siotto” e curatore dell’edizione anagrafica integrale dei Quaderno gramsciani pubblicata nel 2017.

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Attore vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2015 nel film Dheepan in qualità di interprete di se stesso, guerrigliero militante nelle tigri tamil, rifugiato politico, attualmente vive in Francia nella banlieu parigina di Poissy.

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Filologo classico e storico, professore emerito dell’Università di Bari, Membro dell’Institute for the classical tradition di Boston e della Fondazione Istituto Gramsci di Roma, segnaliamo dell’autore in particolare Togliatti e i dilemmi della politica, 1989 e Gramsci in carcere e il fascismo, 2012.

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